Scommetto che almeno una volta nella vita vi è stato detto che il glutine fa male.

Parlando di glutine si deve parlare anche di 

 è una malattia genetica, il 30-40% della popolazione possiede i geni che rendono potenzialmente celiaci ma solo l'1% lo diventa davvero.

Il glutine è presente dunque nel avena, frumento, orzo, farro, segale e si forma con l'unione di due proteine contenute in alcuni tipi di cereali: glutenine e gliadine. Quest'ultime sono insolubili in acqua e ciò porta alimenti con il glutine ad essere digeriti con più difficoltà.

Se questa proteina ha difficoltà ad essere scomposta e digerita è facilmente intuibile che può portare a una leggera infiammazione del tratto digerente.

L'avena è un ottimo alimento per spiegare la problematica del glutine. Essendo un cereale contiene glutine ma al posto della gliadina è formato dall'avenina.

Avendo questa differenza rispetto agli altri cereali è più facilmente tollerabile anche dai celiaci e dagli intolleranti. Ciò spiega che la qualità degli alimenti che ingeriamo e l'abbinamento di essi porta gli enzimi ad essere più efficienti.

L'avena è un alimento ben bilanciato che raramente si mangia in forma raffinata, oggi con l'industrializzazione e la lavorazione con farine raffinate ha portato in tavola degli alimenti con alti indici, carichi glicemici e ovviamente anche quantità di glutine sempre più elevati.

Va inoltre ricordato che le linee guida stanno consigliando per i celiaci di assumere fino a un massimo di 70 gr perché ben tollerato.

Chi mangia sano e bene assume alimenti che facilitano la corretta scomposizione e assimilazione del glutine.

Chi invece assumerà per un lungo periodo alimenti formati da farine sempre più raffinate e continuerà ad eccedere con esse potrebbe andare incontro a delle complicazioni nella digestione di questa proteina.

Non si deve dare la colpa ad una proteina quando alla base c'è uno stile alimentare sbagliato.

Per concludere è importante dire che le diete senza glutine non sono affatto più salutari, anzi, molto spesso è il contrario.

Spesso chi mangia senza glutine assume alimenti composti da farine con addensanti chimici per sostituire la funzione aggregante del glutine. Questi addensanti non sono sicuramente più salutari del glutine.

Nel glutine l'amminoacido più presente è la glutammina, che svolge una funzione positiva sul microbiota intestinale.

Chi mangia senza glutine assume anche meno glutammina e di riflesso un peggioramento sul nutrimento dei batteri positivi del nostro intestino.

, se non celiachi, mangiare alimenti con o senza glutine non fa nè male nè bene, bisogna fare attenzione a non eliminare alimenti col glutine per sostituirli con alimenti peggiori! 

Cerchiamo di capire cosa è il glutine e cosa fa al nostro organismo. Se davvero fa così male come dicono va davvero evitato?

Il glutine fa male?

Fascite plantare: cos’è e come risolverla.

Il mal di schiena è un problema molto comune, che può colpire persone di tutte le età e di tutte le condizioni fisiche. La causa più comune di questo tipo di dolore è la sedentarietà, la scarsa attivazione muscolare o le posture errate protratte durante l'arco delle giornate.

L'osteopatia può essere un'opzione efficace per il trattamento del mal di schiena, poiché l'osteopata, tramite test specifici, individua e tratta la causa del mal di schiena piuttosto che alleviare solo il sintomo. L'osteopata utilizza  tecniche come manipolazioni vertebrali, manipolazioni articolari, tecniche di massaggio e stretching per aiutare a ridurre il dolore e migliorare la mobilità della schiena.

Inoltre, spesso si danno anche consigli su come migliorare la postura, esercizi per rafforzare i muscoli della schiena e consigli per evitare ulteriori problemi alla schiena.

L'osteopatia e la massoterapia possono essere particolarmente utili per il trattamento del mal di schiena cronico, ma può anche essere efficace per trattare mal di schiena acuto causato da traumi o infortuni (es. il classico colpo della strega se trattato subito lo si risolve facilmente).

In generale, è importante scegliere un osteopata esperto che possa valutare la causa del tuo mal di schiena e scegliere il tipo di trattamento più adatto alle tue esigenze.

Cause, trattamento e possibili rimedi per eliminarlo.

Lombalgia: mal di schiena.

Fare tanti addominali fa venire la pancia piatta? Esistono esercizi che facciano snellire le cosce? La risposta a tali domande è no.

Allenare solo una zona del corpo con la convinzione che questa possa migliorare è una grandissima perdita di tempo perché il dimagrimento localizzato non esiste.

I motivi per cui parte di questo grasso in eccesso risieda in una determinata zona piuttosto che un’altra è determinato da una serie di fattori:

-distribuzione dei liquidi intra o extra cellulari (ritenzione idrica)

Non esistono nemmeno creme dimagranti o pastiglie termogeniche per risolvere questa problematica.

La soluzione è alimentazione corretta e allenamento.

Si deve partire da un piano alimentare sano stando in un regime ipocalorico e come attività fisica consigliata è quella che da una parte ci preserva la massa magra durante il deficit calorico (allenamento coi pesi), dall’altra quella che aumenta il dispendio energetico, compiendo qualsiasi attività che ci appassioni (corsa, bici, nuoto, circuiti a corpo libero, ecc).

Quindi dopo aver sistemato l’alimentazione allenate il corpo in toto perché solo così riuscirete nel lungo periodo a togliere quel grasso ostinato. Ecco, la chiave sta proprio qua: sul

Se vi aspettate che questi specifici adattamenti si verifichino in tempi brevi, vi sbagliate, e non dovete scoraggiarvi se non vedete subito dei risultati evidenti perché si deve vincere un’abitudine che il nostro corpo ha acquisito nell’arco di tanti anni, quindi sole 3/4 settimane di lavoro non sono sufficienti.

Dieta e allenamento protratte nel tempo sono la soluzione perché purtroppo il dimagrimento localizzato  NON ESISTE!

Perchè il dimagrimento localizzato non esiste e come fare a dimagrire.

Esiste il dimagrimento localizzato?

Proteine: cosa sono e a cosa servono?

Frutta dopo i pasti: si o no?

Una delle metodiche per il calcolo della 

La plicometria è un metodo di valutazione della composizione corporea, utile non solo per chi fa palestra, ma anche per chi vuole conoscere meglio il proprio stato di salute.

Il plicometro è uno strumento di misurazione della pliche cutanea; è una sorta di calibro che va a calcolare lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo.

Per calcolare la massa grassa dell’individuo va presa la pliche cutanea in 7 punti precisi:

Dopo aver preso le misurazioni in questi punti ci sono diverse equazioni che servono a calcolare la percentuale di massa grassa; la più famosa e precisa che utilizzo anche io nel mio lavoro è quella di Jackson-Pollock.

Inoltre la plicometria va fatta periodicamente dal momento che la quantità di tessuto adiposo non cambia da un giorno all’altro ma nel lungo periodo.

Oltre alla plicometria anche la misurazione delle circonferenze corporee ci da ottime informazioni sullo stato fisico del soggetto. Tramite un semplice nastro da sarto possiamo calcolare se c’è differenza fra la parte destra o la parte sinistra del nostro corpo. Avendo tali informazioni possiamo eventualmente impostare un programma di allenamento mirato per pareggiare eventuali asimmetrie o migliorare punti carenti.

Le circonferenze vanno prese periodicamente insieme alla plicometria.

Per capire se un soggetto segue un’alimentazione sana e si sta allenando correttamente queste due metodiche ci danno numerosi feedback sull’eventuale miglioramento muscolare e la diminuzione del grasso corporeo.

Lombalgia: mal di schiena.

Ultimi articoli del blog